Tematica Animali preistorici

Besanosaurus leptorhynchus Dal Sasso & Pinna, 1996

Besanosaurus leptorhynchus Dal Sasso & Pinna, 1996

foto 1070
Ill.: DiBgd
(Da: it.wikipedia.org)

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812

Classe: Sauropsida Huxley, 1864

Ordine: Ichthyosauria Blainville, 1835

Famiglia: Besanosauridae McGowan & Motani, 2003

Genere: Besanosaurus Dal Sasso & Pinna, 1996

Descrizione

Era un rettile marino lungo circa 6 metri (19,6 pedi) e la sua forma corporea ricordava vagamente quella dei delfini. Questo animale è noto per un esemplare pressoché completo, lungo 5,8 metri. Il cranio era piuttosto piccolo rispetto al corpo e possedeva un rostro di forma allungata e sottile, mentre le orbite erano relativamente piccole se confrontate con quelle di altri ichthyosauri coevi, come il Mixosaurus, e misuravano circa 8 centimetri di diametro. I denti, spaziati fra di loro in maniera regolare, erano piccoli e di forma conica, e dalla punta leggermente smussata. Come in tutti gli ichthyosauri, gli arti si erano evoluti in pinne simili a pagaie. I due arti anteriori erano più grandi di circa il 15% di quelli posteriori, e possedevano numerose modificazioni strutturali: l'omero era breve e arrotondato, mentre il radio possedeva una lieve costrizione centrale e l'ulna era quasi del tutto circolare. Sia mani che piedi presentavano solo quattro dita ma con un notevole aumento del numero di falangi. Sembra che il corpo, piuttosto snello e allungato, non presentasse alcuna pinna dorsale (al contrario degli ichthyosauri più evoluti) e la coda era lunga e sottile, anch'essa probabilmente sprovvista di pinna caudale. Si pensa che l'animale in vita dovesse pesare circa mezza tonnellata. Il Besanosaurus è stato descritto per la prima volta nel 1996 da Cristiano Dal Sasso e Giovanni Pinna, i quali lo attribuirono alla famiglia degli shastasauridi. Questi erano ichthyosauri primitivi caratterizzati dalla mancanza di una pinna dorsale e dalla coda appiattita e nastriforme (al contrario degli altri ichthyosauri). Successivi studi (McGowan e Motani, 2003) hanno però messo in luce rilevanti differenze tra il Besanosaurus e gli altri shastasauridi, tali da permettere l'istituzione di una nuova famiglia, ossia Besanosauridae, esclusivamente per l'esemplare di Besano. Un altro ichthyosauro simile, ritrovato in Nevada e descritto nel 2013, il Thalattoarchon, è considerato leggermente più derivato. È possibile che al genere Besanosaurus siano attribuibili anche altri esemplari poco studiati, attualmente conservati presso il museo dell'università di Zurigo, ma questi reperti non sono ancora stati revisionati. L'olotipo di Besanosaurus venne ritrovato nella primavera del 1993 nella cava del "Sasso Caldo", nei pressi di Besano, dai volontari del gruppo paleontologico di Besano. Il fossile, a esclusione della punta del rostro, era completamente immerso nelle rocce circostanti e inizialmente poté essere visto solo tramite i raggi X; furono necessarie 145 radiografie per esaminare il contenuto delle 38 lastre di roccia che racchiudevano lo scheletro. L'esemplare venne poi alla luce nel laboratorio paleontologico del Museo Civico di Storia Naturale di Milano dopo 16.500 ore di preparazione. I preparatori rimossero la roccia che racchiudeva il fossile passo dopo passo, utilizzando sabbiatrici, ceselli, aghi e con l'ausilio di uno stereo microscopio. Le 38 lastre di roccia vennero poi riassemblate e fu creata una matrice di silicone, dalla quale poi si ottenne un calco dell'esemplare originale. Attualmente il fossile si trova nel Museo civico di Storia Naturale di Milano, presso il quale si possono ammirare un calco e una ricostruzione dell'animale. Un altro calco si trova nel Museo civico dei fossili di Besano. Il rostro affusolato e sottile del Besanosaurus implica che questo animale si nutrisse di prede di dimensioni medio-piccole, probabilmente di molluschi cefalopodi: le dimensioni dei denti, il loro grado di usura e la loro forma indicano che essi erano più adatti ad afferrare prede dal corpo molle (come appunto i calamari) piuttosto che a trafiggere le dure scaglie dei pesci attinotterigi del periodo. È tuttavia possibile che si nutrisse anche di piccoli pesci e altri piccoli rettili marini. L'esemplare rinvenuto era una femmina gravida: ben visibili, attraverso le costole, sono i fossili di quattro embrioni. Per questo motivo si pensa che questa specie, come la maggior parte degli ichthyosauri a noi noti, fosse ovovivipara: le uova, incubate nel corpo materno, si schiudevano al momento del parto.

Diffusione

Viveva lungo le coste dell'antico oceano Tetide, che nel Triassico medio divideva l'Europa dall'Africa, ricoprendo gran parte dell'Italia ed estendendosi fino alla Cina. A quel tempo il clima era molto più caldo e l'ambiente era simile a quello dei moderni Caraibi. Questo animale era un nuotatore dai movimenti simili a quelli di un'anguilla, dalla velocità moderata ma dalla rapida accelerazione e dalla buona capacità di manovra.

Bibliografia

–Dal Sasso, C., and Pinna, G., 1996, Besanosaurus leptorhynchus n. gen. n. sp., a new shastasaurid ichthyosaur from the Middle Triassic of Besano (Lombardy, N. Italy): Paleontologia Lombarda, Nuova serie, v. 4, p. 1-23.
–McGowan, C., and Motani, R., 2003, Ichthyopterygia: Handbook of Paleoherpetology, part 8, 175pp.


04920 Data: 08/10/2018
Emissione: Animali preistorici marini
Stato: Maldives
Nota: Emesso in un foglietto di 4 v. diversi